Comincio a pensare di essere affetta dalla variante indiana del Mal D’Africa. Continuo a ritornare in India e, non appena varco la soglia di casa, mi metto subito a studiare quale potrebbe essere la prossima meta’ di questo Paese enorme e variegato.
Questa volta sono stata a Calcutta.
Il caso ha voluto che io fossi lì proprio durante i giorni del Durga Puja, la maggiore festività religiosa di Calcutta. Il Durga Puja celebra la vittoria del bene sul male e, al contempo, della misericordia materna di Durga per una buona stagione del raccolto.
Durante quei giorni, la città si veste a festa.
Lungo il tragitto dall’aeroporto all’ hotel, sono rimasta con il naso appiccicato al finestrino ad ammirare le infinite luci che adornano palazzi, strade, ponti.
Non vedevo cosi tante lucine colorate da quando ero piccola. Quando il Natale era ancora una festa speciale ed ogni famiglia abbelliva giardini, facciate e vie di luce.
Le strade di Calcutta, in quei giorni, pullulavano di altari (pandal). Al loro interno la statua di Durga accompagnata, spesse volte, da altre divinità.
Durga, con il suo volto giallo (più raramente bianco o verde), risplende di extravaganza nel suo copricapo di pizzo argentato. Enormi corone di fiori e abiti sgargianti.
Il Durga Puja è barocco.
L’India stessa è l’essenza dell’eccesso, massimalismo e kitsch. Probabilmente mi piace proprio per quello…
Sono entrata nelle case della vecchia aristocrazia locale. Dei mercanti di indigo e cotone. Enormi dimore oggi in stato fatiscente, ma non per questo meno affascinanti.
Mi rendo conto, spesso, di quanto io sia attratta dalla decadenza.
In queste dimore, i rituali si consumano lenti e rumorosi. Al suono dei tamburi. Immersi nel fumo dell’incenso.
Sono fortunata, anzi fortunatissima. Perché ancora una volta ho varcato soglie di luoghi privati. I miei occhi hanno visto gesti rari e preziosi, azioni sacre ma domestiche.
Come posso averne abbastanza di tutto questo? La mia naturale curiosità si alimenta ad ogni passo, ad ogni nuova città, and ogni viaggio.
Mi sono spinta a vedere dove le statue di Durga prendono forma. Ho scovato artigiani intenti a tracciare dettagli, modellare arti e intagliare corone argentate.
Ci sono statue di Durga enormi, quelle più piccole da tenere nel salotto di casa e infine le maschere da appendere, ma questa è un’altra storia…(forse questa volta ho esagerato davvero con lo shopping!).
Ho visto Calcutta in giorni speciali. Ma sopratutto ho scoperto una Calcutta totalmente inaspettata, e questo nulla c’entra con la festa del Durga Puja. Ho visto una Calcutta più ordinata e pulita di quello che avevo immaginato, ho visto una Calcutta che non assimiglia a nessun altra città indiana visita fino ad oggi.
Ci penso ancora un poco, e poi ne scriverò…
Che bello: fra una settimana ci sarò anch’io e vi resterò per sette giorni durante la festa di Diwali e vedendo le tue foto sono ancora più contento di andarci!!!
Wow!!! Il Diwali sarà un’altra festa straordinaria…ci tornerei subito per vederla! Lo scorso anno l’ho celebrata a Chennai ed era pazzesco 🎊🎉🎊
Meraviglioso!!!
Yes!!! Non abbiamo mai abbastanza di bellezza…💛
Bellissimo!! Devo aggiungere l’India alla mia lista di viaggi… prima o poi…
L’India non dovrebbe mancare in nessuna lista dei desideri, poi può non piacere…ma bisogna vederla almeno una volta!
Non vedo l’ora di visitare questo l
Paese meraviglioso. Spero che sia una delle mie prossime mete
Fai in modo che lo sia! Parti dal triangolo d’oro, ovvero Delhi, Agra e Jaipur…💚
Grazie del consiglio